Musica sempre musica, ma buona musica di ogni tipo ed in ogni modo

Dedicato ai genitori che si chiedono se e come avvicinare i propri figli allo studio della musica e soprattutto fin da quale età.

Non esiste un’età giusta per avviare i bambini alla musica che rappresenta mezzo di crescita cognitiva e creativa: quello che conta davvero è ispirare amore per la musica, tramite l’ascolto fin dalla nascita, per poi arrivare allo studio di uno strumento.

Un passo preliminare in questo senso è rappresentato dai corsi propedeutici musicali. Esistono corsi propedeutici per bambini al di sotto dei cinque anni che sono in grado di dirci fin da subito, attraverso il gioco o l’apprendimento, se c’è dell’interesse da poter coltivare.

In questo senso è fondamentale la scelta del maestro a cui ci si vuole affidare il proprio ragazzo. Spesso, la relazione umana (oltre che professionale) che si crea tra insegnante e allievo è una molla fondamentale, che può davvero determinare la crescita oppure l’abbandono allo studio.

Pertanto, occorre assecondare l’inclinazione del bambino, scegliere un buon maestro e affidarsi al suo giudizio, lasciare che il bambino si diverta con la musica, tenendo presente che, trattandosi di un momento di crescita, i gusti e le propensioni ad uno strumento si possano modificare.

Ostacolare il bambino in un momento di incertezza è controproducente e potrebbe fargli venire voglia di piantare tutto, mentre appoggiarlo significa dargli la possibilità di ampliare la sua formazione musicale.Esistono importanti studi condotti sui benefici che la musica apporta allo sviluppo mentale e cognitivo dei bambini: infatti, in base a uno studio americano pubblicato sul Journal of Neuroscience, chi studia musica da piccolo sviluppa una migliore capacità di ascolto. Nina Kraus, coordinatrice della ricerca, ha sottolineano che la musica aiuta a modellare il cervello tanto che le lezioni di musica a breve termine sviluppano anche l’apprendimento nel lungo periodo.Anche la psicologa Catherine Loveday dell’Università di Westminster (Londra) riporta nel suo studio che chi è stato stimolato con l’ascolto di una vasta gamma di generi musicali durante gli anni dell’infanzia sviluppa un maggiore desiderio di oltrepassare i confini sociali e culturali. Lo studio conferma la ricerca tedesca condotta nel 2013 nella quale viene dimostrato come la musica migliori le abilità cognitive e non cognitive, empatia e senso di responsabilità. Studiare musica, quindi, aumenta il quoziente intellettivo, aiuta a imparare le lingue, stimola l’udito, rafforza la corteccia motoria, serve a gestire l’ansia migliorando l’autostima e rendendo più creativi anche in età adulta, rallentando l’invecchiamento cerebrale.

Quindi, è fondamentale avvicinare il bambino all’apprendimento musicale, ricordiamo tra i numerosi studiosi sostenitori dello studio della musica, Maria Montessori, educatrice, pedagogista, filosofa, medico, neuropsichiatra infantile e scienziata italiana che già dai primi anni del 900 sosteneva l’importanza dell’apprendimento musicale fin dai primissimi anni di vita del bambino.

Fonti:

FACCIAMO ASCOLTARE MUSICA AI BAMBINI – di Valeria Camia, 26 maggio 2020

LA MUSICA NEL METODO MONTESSORI – di Anna Pagnotta, 18 febbraio 2017

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